Secondo le leggi vigenti (Reg.CEE 1513 del 23 luglio 2001) gli oli di oliva presenti sul mercato, in relazione alle tecnologie di produzione e a determinate caratteristiche chimiche, prima fra tutte l'acidità libera (espressa in grammi di acido oleico per 100 grammi di olio), sono distinti nelle seguenti categorie merceologiche:
Adesso facciamo un altro passo avanti.
Quello che si è scoperto in questi anni è che molti olii in circolazione sugli scaffali dei supermercati (anche marchi famosi)
non erano olii extravergine di oliva ma bensì miscelati con altri olii di bassa qualità o addirittura di provenienza straniera. Ciò è stato possibile grazie ad una
normativa comunitaria poco chiara.
Con l'entrata in vigore del Decreto ministeriale, attuativo della normativa comunitaria sull’indicazione obbligatoria in etichetta
dell’origine dell’olio vergine ed extravergine di oliva, avverso al quale è stato presentato, da parte di associazioni di frantoiani, un ricorso al TAR, fortunatamente respinto,
le frodi (leggi l'articolo) sugli olii extravergine di oliva sono diminuite del 30% (fonte Arma dei Carabinieri - NAS)
con un inevitabile aumento del prezzo degli olii sugli scaffali.
Quindi delle due una: o si trattava realmente di olii mistificati venduti a basso prezzo o le imprese commerciali si sono accorte di vendere sottocosto e quindi hanno rialzato
i prezzi (tesi poco credibile).
Tenersi informati, sull’andamento del raccolto di annata non è una esclusiva che deve seguire solo il produttore, ma può essere utile anche al semplive consumatore. Infatti capita in alcune stagioni di avere una resa molto bassa (come ad esempio l'annata 2009) o qualitativamente non all’altezza; per questo motivo, alcune aziende comprano olio da altre regioni oppure da altre nazioni o utilizzano l’olio non venduto degli anni precedenti, presentando comunque sul mercato il proprio “olio tipico”, che tale però non lo è più. Mio nonno, contadino di nascita, diceva sempre: “olio nuovo e vino vecchio” l’olio deve essere sempre nuovo mai dell’anno precedente, il vino più invecchia e più diventa buono, l'olio no! L'olio è come il vino soltanto in una cosa, “ci sono annate buone e annate cattive”. Quindi da un bravo produttore non aspettatevi sempre una perfetta costanza di qualità del prodotto.