Athena e Poseidone
Tutto procedeva bene nell'Olimpo e la serenità regnava tra gli dei. A quell'epoca Zeus era lo sposo di Metis, dea della saggezza, della ragione e dell'intelligenza ma ben presto questa serenità venne offuscata da Gea ed Urano che avvisarono Zeus che Metis un giorno avrebbe partorito due figli, il secondo dei quali avrebbe regnato al suo posto dopo averlo detronizzato. Dato che Metis era già incinta del primo figlio, Zeus decise di mangiarla seppellendola nelle sue viscere. E così fece.

Il tempo riprese a scorrere e Zeus, tranquillo e quasi dimenticato della fine che aveva fatto fare alla moglie, un giorno iniziò ad essere assalito da violentissime fitte alla testa. Non potendole sopportare chiese ad Efesto di colpirlo in testa con un martello. Efesto si rifiutava di eseguire l'ordine in quanto non capiva cosa stesse succedendo ma date le urla e le insistenze di Zeus alla fine lo colpì violentemente in testa. Nel momento stesso in cui il suo martello toccò la testa di Zeus l'Olimpo tremò, i lampi sconquassarono il cielo e dal suo cranio uscì una densa nuvola dalla quale apparve una creature in una lucente armatura che teneva alla sua destra un giavellotto: era nata Atena, la dea guerriera che si sarebbe contrapposta ad Ares personificazione della guerra brutale e violenta. Atena però manifestò presto le sue eccezionali doti non solo come guerriera ma anche come donna saggia ed accorta.

Infatti divenne ben presto anche la dea della ragione, della arti, della letteratura, della filosofia, del commercio e dell'industria. Con il passare del tempo Atena chiese al padre che le fosse consacrata una regione della terra. Già da diverso tempo però Poseidone era in attesa che anche a lui fosse assegnata una regione e fu così che tra le due divinità si accese una violenta disputa per avere il dominio sull'Attica.

Zeus, dato che non sapeva che fare decise allora di proclamare una sfida tra Poseidone ed Atena: chi tra i due avesse fatto alla città il dono più utile, ne avrebbe avuto la supremazia e Cecrope (un famoso re dell'antichità) fu posto ad arbitro della contesa.

Poiseidone fu il primo: toccò con il suo tridente la terra e fece saltar fuori una nuova creatura che mai prima di allora si era vista: il cavallo. Da quel momento il cavallo abitò tutte le regioni della terra e fu fondamentale nella vita dell'uomo. La dea Athena (Minerva), invece, con la sua lancia toccò una roccia e in quel punto crebbe una pianta modesta dal tronco squarciato, contorto, rivestito di foglie dure a forma di piccole lance, con minuscoli frutti.

Cécrope, fondatore e primo re di Atene, scelse l'invenzione più pacifica ed Atena divenne la dea di Atene. Un figlio di Poseidone cercò di sradicare l'albero di Atena, ma non vi riuscì, anzi si ferì nel commettere il gesto sacrilego e morì. Quella roccia che resistette era appunto l'Acropoli, dove la pianta dell'olivo venne presidiata dai soldati perchè sacra ai greci.